Quando si parla di CER, una delle prime domande è: quale forma giuridica scegliere? Associazione, cooperativa, società benefit, fondazione di partecipazione: ogni opzione comporta vantaggi, limiti e obblighi specifici. Non solo: cambia anche il ruolo dei soggetti coinvolti, dalle Pubbliche Amministrazioni alle ESCo, dalle imprese del Terzo Settore ai cittadini organizzati.
Le Comunità Energetiche sono spazi aperti anche a soggetti pubblici e a strutture miste come le ESCO. Tuttavia, l’operatività di questi attori solleva quesiti complessi su ruoli, contratti, soglie e vincoli normativi. In questo articolo ci concentriamo sul ruolo delle ESCO pubbliche e dei comuni che consumano interamente l’energia condivisa, esplorando i margini di azione, le formule contrattuali più adatte e i riflessi normativi di queste configurazioni.
In particolare, analizzeremo i seguenti aspetti:
- in quali casi una ESCO pubblica può essere equiparata a un ente pubblico per il 55% dell’energia condivisa;
- se è possibile attivare contratti di manutenzione o servizio tra ESCO e CER;
- quale convenienza esiste per un comune con oltre 30.000 abitanti che consuma tutta l’energia condivisa della propria CER.