Costituire una CER come ETS adesso è possibile. Due importanti novità per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono al centro del nuovo addendum alle Linee Guida CACER 2025, pubblicato da Community-CER. La prima riguarda la possibilità di costituire una CER come Ente del Terzo Settore (ETS), con conseguenti vantaggi in termini di accountability e di accesso agli incentivi previsti dalla riforma vigente. La seconda novità apre la strada a modelli di CER più strutturati, in cui gli aspetti gestionali e tecnici vengono affidati a soggetti aggregatori come ETS o società cooperative benefit.
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Costituire una CER come ETS: oggi si può fare
La configurazione giuridica di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) come Ente del Terzo Settore è oggi una possibilità formalmente riconosciuta. Tale qualificazione consente di accedere agli incentivi riservati agli enti non profit, ulteriormente rafforzati dalla recente riforma del Terzo Settore. Inoltre, questa forma giuridica offre importanti vantaggi in termini di accountability e trasparenza, grazie all’esistenza del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Tale registro permette a qualunque cittadino di verificare e controllare l’andamento dell’ente, le sue finalità e le attività svolte.
“Oggi è possibile costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) come Ente del Terzo Settore (ETS), usufruendo così dei vantaggi legati all’accountability e alla trasparenza. Questi benefici derivano dal fatto che il Terzo Settore dispone ormai di un registro ufficiale, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, che permette a qualunque cittadino di verificare e controllare l’andamento dell’ente e le sue finalità. In questo senso, diciamo, c’è finalmente la massima trasparenza in un settore, che è diventato fondamentale per l’economia e la società italiana”. Marco Ferrero, Portavoce di Community-CER
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Costituire una CER come ETS è una grande novità — ma lo è anche la possibilità di affidarne la gestione a un soggetto aggregatore
La costituzione di una CER come ETS rappresenta una novità importante — ma lo è altrettanto la possibilità di delegarne la gestione a un soggetto aggregatore. Le Linee Guida CACER 2025 di Community-CER affrontano anche il tema delle aggregazioni e del ruolo degli aggregatori, considerati elementi chiave per il corretto sviluppo e la gestione efficiente delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
“ Una delle questioni affrontate nelle Linee Guida riguarda il tema degli aggregatori. Perché ce ne siamo occupati? Perché ci siamo accorti che in questa prima fase di sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili – e più in generale delle configurazioni di autoconsumo di energia rinnovabile – emerge con forza la difficoltà di assumersi la responsabilità della gestione operativa della comunità stessa”.
Marco Ferrero, Portavoce di Community-CER
L’interesse per queste configurazioni energetiche è in costante aumento e coinvolge trasversalmente diversi attori: dagli enti locali e le amministrazioni pubbliche, fino alle associazioni no-profit e alle imprese. L’obiettivo comune è quello di costruire reti collaborative e promuovere la condivisione dell’energia in modo partecipativo. Tuttavia, la gestione di una CER richiede tempo, competenze specifiche e una solida organizzazione, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello della governance. In questo contesto, la possibilità di affidare la gestione operativa della CER a soggetti aggregatori rappresenta una vera svolta: consente alla comunità locale di mantenere la propria identità e le proprie regole interne, attraverso uno Statuto o un Regolamento, affidando al contempo la gestione operativa e gli oneri connessi a un soggetto professionale, preparato e dedicato.
“ Per gestire in modo efficace una CER sono necessarie delle competenze, sia sul piano della governance che su quello tecnico. Questo perché l’ente del Terzo settore, o comunque il soggetto giuridico che si fa carico della gestione della CER, deve interfacciarsi con il GSE, ovvero con l’ente di controllo preposto. Per evitare di doversi accollare l’onere della gestione, c’è la possibilità di costituire delle CER all’interno di aggregatori. Si tratta di enti giuridici non lucrativi — come gli Enti del Terzo Settore (ETS) o le società cooperative benefit — che permettano ai membri del territorio — ovvero alla comunità locale — di mantenere una propria specificità attraverso un Regolamento, ma, allo stesso tempo, di conferire la gestione, e quindi gli oneri conseguenti, al soggetto aggregatore, che è un soggetto professionale che si occuperà della gestione della CER”. Marco Ferrero, Portavoce di Community-CER
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Il contributo delle Linee Guida CACER di Community-CER
Le nuove Linee Guida CACER 2025 rappresentano uno strumento pratico e strategico: un vero manuale operativo pensato per accompagnare la nascita e la gestione delle comunità energetiche nei contesti locali, con un’attenzione particolare al ruolo di imprese, enti pubblici e Terzo settore. L’obiettivo principale è fornire un quadro dettagliato dei nuovi adempimenti legislativi e normativi, evidenziando al contempo quelli che sono gli aspetti tecnici più importanti per evolvere la professione del progettista delle comunità energetiche.
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Le Linee Guida CACER 2025 sono curate da Community-CER, con il supporto de Il Sole 24 Ore e di AsVeSS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile. Sono inoltre finanziate da Unioncamere del Veneto e patrocinate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).