Conto Termico 3.0: una nuova stagione anche per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il Conto Termico 3.0, introdotto con il decreto del 7 agosto 2025 e formalmente operativo dal 27 dicembre, segna una svolta nel modo in cui l’Italia sostiene la riqualificazione energetica degli edifici e la produzione termica da fonti rinnovabili. La misura diventa permanente, affidabile e più ampia rispetto al passato, perché non si basa su detrazioni fiscali, ma su contributi diretti a fondo perduto erogati dal GSE.
La vera novità, tuttavia, sta altrove: per la prima volta entrano tra i beneficiari anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), riconosciute come soggetti in grado di guidare un nuovo modello energetico locale.

Le Comunità energetiche rinnovabili entrano nel perimetro della misura

Per capire l’impatto di questa apertura, basta ricordare cosa rappresenta una CER oggi. Si tratta di associazioni tra cittadini, enti locali, imprese e soggetti del terzo settore che decidono di produrre, condividere e consumare energia rinnovabile a livello locale. Il principio che le anima è l’autoconsumo collettivo: energia prodotta vicino a dove viene consumata, riducendo sprechi, costi e dipendenza dalla rete nazionale.
È un modello nato con la Direttiva RED II, recepito in Italia attraverso il decreto legislativo 199/2021 e reso operativo dal Decreto CER (DM 414/2023), che ha dato un quadro normativo stabile alla condivisione dell’energia.

Il Conto Termico 3.0 compie ora un passaggio ulteriore: riconosce le CER come soggetti che possono accedere agli incentivi, attraverso le amministrazioni pubbliche che ne fanno parte o tramite le configurazioni di autoconsumo. L’articolo 13 del decreto chiarisce questo punto in modo netto, aprendo un fronte completamente nuovo per le comunità che vogliono affiancare produzione elettrica e riqualificazione degli edifici.

Compatibilità con il Decreto CER: un terreno di collaborazione

Un altro elemento interessante è la piena compatibilità tra il Conto Termico 3.0 e gli incentivi previsti dal Decreto CER. L’articolo 17 del decreto esplicita questo principio, consentendo alle comunità di integrare i due strumenti senza sovrapposizioni improprie.
Questo significa, ad esempio, che una scuola o un edificio comunale membro di una CER può realizzare interventi termici o di isolamento con il Conto Termico, mentre l’impianto fotovoltaico che produce energia condivisa continua a beneficiare degli incentivi previsti per le comunità energetiche.

È una convergenza strategica, perché permette ai territori di costruire progetti energetici completi, in cui la produzione rinnovabile dialoga con l’efficienza degli edifici e con la riduzione dei consumi, rendendo più solida l’intera configurazione.

Quali interventi delle CER rientrano nel Conto Termico 3.0

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Gli interventi ammissibili si dividono in due grandi famiglie, che insieme disegnano il perimetro completo di ciò che una CER può realizzare.

Efficienza dell’involucro edilizio e digitalizzazione

Il primo insieme riguarda tutto ciò che interviene sull’edificio per ridurre le dispersioni e migliorare la gestione dell’energia. Qui rientrano l’isolamento termico, la sostituzione degli infissi, le schermature solari e l’adozione di sistemi di building automation.
Sono interventi particolarmente rilevanti per il patrimonio pubblico che spesso partecipa alle CER: scuole, municipi, centri civici, biblioteche, strutture del terzo settore. Migliorare l’involucro, infatti, non solo riduce i consumi, ma rende più efficace anche la produzione rinnovabile che alimenta la comunità.

All’interno di questa categoria rientrano anche gli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica elettrica, quando installati in concomitanza con la sostituzione di un generatore esistente con uno nuovo in pompa di calore. Si tratta di tecnologie che rafforzano la capacità di autoconsumo locale e rendono l’edificio un nodo attivo della comunità.

Produzione termica da fonti rinnovabili

La seconda famiglia di interventi riguarda la produzione di calore da fonti rinnovabili: pompe di calore, solare termico, caldaie a biomassa, sistemi di solar cooling e microcogenerazione rinnovabile.
Qui il Conto Termico 3.0 mostra il suo potenziale per le CER: questi sistemi completano la produzione elettrica condivisa e ampliano l’autonomia della comunità. Una pompa di calore installata in un edificio pubblico, ad esempio, riduce i consumi fossili e contribuisce all’efficienza della configurazione, migliorando anche la prevedibilità dei carichi.

Un requisito importante accomuna tutti questi interventi: devono essere realizzati su edifici esistenti dotati di un impianto di climatizzazione funzionante alla data di entrata in vigore del decreto.
È una condizione che mira a evitare nuovi edifici energivori e a concentrare gli incentivi sulla vera sfida italiana: la riqualificazione del patrimonio già costruito.

Perché il Conto Termico 3.0 è una grande opportunità per le CER

L’inclusione delle comunità energetiche non è un dettaglio, ma un cambio di paradigma. Per la prima volta le CER possono:

  • intervenire su edifici pubblici e privati per migliorare l’efficienza collettiva;
  • integrare rinnovabili elettriche e tecnologie termiche in un’unica strategia;
  • ridurre i consumi delle strutture che partecipano alla comunità;
  • aumentare l’autoconsumo e migliorare la stabilità del sistema;
  • accedere a contributi rapidi (entro 60 giorni per importi fino a 15.000 euro);
  • contare su una misura permanente, e non su finestre temporali.

Il Conto Termico 3.0 diventa così un acceleratore naturale per le comunità che vogliono crescere, specialmente nei piccoli comuni dove la copertura può arrivare fino al 100% e gli investimenti pubblici hanno un impatto diretto sulla qualità della vita.

Verso un modello energetico più integrato e territoriale

Il nuovo Conto Termico non è solo un incentivo: è un’architettura che mette in relazione l’efficienza degli edifici, la produzione rinnovabile e il ruolo delle comunità locali.
Per le CER rappresenta la possibilità di evolvere da semplici configurazioni elettriche a ecosistemi energetici completi, capaci di integrare calore, elettricità, digitalizzazione e mobilità sostenibile.
In questa prospettiva, il decreto diventa uno strumento concreto per territori, amministrazioni e tecnici che devono pianificare interventi combinati e che desiderano una base stabile sulla quale costruire investimenti a lungo termine.

Tavola rotonda del 10 dicembre: un’occasione per approfondire

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Chi desidera confrontarsi su questi temi può partecipare alla tavola rotonda online del 10 dicembre organizzata da Community-CER.
L’incontro, gratuito e aperto a tutti, in primis agli ingegneri e agli iscritti al corso CACER è un momento utile per analizzare casi reali, interpretare le disposizioni del decreto e comprendere come integrare il Conto Termico 3.0 nei progetti delle comunità energetiche.

La diretta streaming prevede la partecipazione dei tecnici del GSE e della Fondazione degli Ingegneri di Padova. I posti sono limitati ed è consigliabile prenotare il proprio accesso per seguire la discussione in tempo reale e ottenere chiarimenti direttamente da chi lavora sulle misure.

A guidare il confronto sarà la giornalista Claudia Chasen, che dialogherà con i tecnici del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) e con il Presidente della Fondazione Ordine degli Ingegneri.

𝗦𝗮𝗹𝘂𝘁𝗶 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶

🔸 On. Roberta Toffanin, Consigliera GSE

🔸 Ing. Alessandro Bove, Presidente della Fondazione Ordine degli Ingegneri

🔸 Dott. Andrea Martinez, Deputy Managing Director, Sinloc

𝗠𝗼𝗱𝗲𝗿𝗮𝗻𝗼

🔹 Dott.ssa Claudia Chasen, Giornalista

🔹 Dott. Andrea Grigoletto, Portavoce di Community-CER

𝗥𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗮𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝗶𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗢𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗜𝗻𝗴𝗲𝗴𝗻𝗲𝗿𝗶

♦️ Dott.ssa Estella Pancaldi – GSE: Responsabile Assistenza Tecnica e Capacity Building per le Pubbliche Amministrazioni

♦️ Dott. Vittorio La Monica – GSE: Funzione Promozione e Assistenza alle PA

👉 Riserva gratuitamente il tuo posto qui.

La partecipazione all’incontro consente agli ingegneri di ottenere Crediti Formativi Professionali. Richiedi i tuoi CFP direttamente da qui, prima della data dell’evento.

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